STRAPERUGIA 2017
Dicono di noi.....FONTE: Claudio Romiti www.dreamrunners.it
UNA CORSA ALL'INSEGNA DELLE DONAZIONI
La 25° edizione della Straperugia, abbinata per tradizione al trofeo Avis dedicato alla memoria di Mario Staccini, ha visto in primo piano il tema della solidarietà. Solidarietà con la S maiuscola quando si tratta di donare il sangue per la collettività. Tant'è che il sempre più che volenteroso staff della squadra organizzatrice, l'Atletica Avis Perugia di Enrico Pompei, ha inserito all'interno del pacco gara una cartolina pre-affrancata con cui i soggetti interessati a offrire un concreto contributo alla meritoria iniziativa possono ricevere, anche via telefono, tutte le informazioni del caso. Donare il sangue, come viene ricordato giustamente nel depliant consegnato agli atleti, non solo "è un gesto di grande civiltà", ma esso garantisce a chi lo compie "un controllo costante del proprio stato di salute."
Per quanto concerne, invece, la competizione sportiva, tutto si è svolto nel migliore dei modi, con oltre 500 atleti al via, compresi quelli appartenenti alle categorie giovanili che si sono confrontati nell'anello di 500m della pista ciclabile.
La corsa, appena superiore ai 10 km, si è svolta lungo il tracciato consueto, con qualche piccola variazione tra l'ottavo e il nono chilometro. Ad una prima parte decisamente scorrevole, sebbene si tendesse comunque a salire leggermerte di quota, si è contrapposta una frazione conclusiva, per così dire, spezzagambe. Infatti a partire dal sesto km, entrando nel magnifico scenario silvestre che si incontra dopo aver imboccato la Strada del Colle della Trinità, i concorrenti si sono trovati ad affrontare una serie di brevi ma impegnative salite, caratterizzate da pendenze crescenti, che culminavano alla fine dell'ottavo km. Dopodichè ci si è lanciati in una spettacolare discesa mozzafiato, lungo i bei viali residenziali di Ferro di Cavallo, che terminava a poche centinaia di metri dal traguardo, posto quest'anno all'ingresso del PalaEvangelisti di Pian di Massiano.
Sul piano tecnico la gara, soprattutto per chi intendesse presentarsi in buona forma nella stagione delle corse campestri, è risultata particolarmente allenante e ottima per testare la condizione del momento, segnatamente alla capacità di riassorbire velocemente il lattato all'interno di un diecimila così selettivo, dato che si giungeva alla fine dell'ultima erta in fortissimo debito d'ossigeno.
Ottima, inoltre, la gestione complessiva del tracciato, tenuto completamente sgombro dall'incombente traffico dei veicoli a motore, grazie allo sforzo dei numerosi volontari dislocati nei numerosi punti critici. Impeccabile infine, come da tradizione, il ricco e variegato il ristoro del dopo-corsa, molto apprezzato dai convenuti in una mattinata dai contorni climatici decisamente invernali.
Non resta, dunque, che darci appuntamento alla prossima edizione di questa irrinunciabile classica del podismo umbro, con un occhio sempre attento al tema vitale delle donazioni di sangue.
Claudio Romiti
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